timthumb
#1 Tam tuumb! Cento anni di Arte dei Rumori
24/03/2013

16:30 – 24:00 / ingresso libero
Nell’ambito di Syncope, un programma musicale in cinque appuntamenti dedicato alle esperienze artistiche contemporanee che rompono il cerchio dell’armonia e della tradizione, l’Istituto Svizzero di Roma presenta domenica 24 marzo il progetto TAM TUUMB!, una serie di live set e performance in occasione del centenario dalla pubblicazione de “L’arte dei rumori” di Luigi Russolo.

Nel 1913 il futurista Luigi Russolo pubblicava il manifesto “L’arte dei rumori”. Per Russolo era tempo di «rompere il cerchio ristretto dei suoni puri e conquistare la varietà infinita dei suoni-rumori» il cui potere, secondo il compositore, era «di richiamarci immediatamente alla vita stessa». Fu un’intuizione che anticipò molti sviluppi della musica del Novecento e che aprirà la strada a un’infinità di movimenti e correnti, dalla musique concrète alla musica industriale, fino ad arrivare alle contemporanee forme di noise music.

In particolare dall’inizio degli anni 2000 in poi, i circuiti più eretici delle musiche underground hanno visto un autentico rinascimento noise, il cui impatto resta senza precedenti negli equilibri delle nuove sonorità extracolte, siano esse di matrice elettronica, rock, o genericamente sperimentale. E il nome di Russolo è proprio lì, riverito e omaggiato da una generazione di musicisti che l’Arte dei Rumori l’ha portata alle estreme conseguenze: rileggendola, reinventandola, perché no tradendola. A cent’anni dalla pubblicazione di uno dei manifesti più influenti della storia della musica, TAM TUUMB! è l’occasione per fare il punto su un fenomeno vivace e dalle ricadute imprevedibili sulle vicende musicali del nuovo millennio, e insieme omaggiare uno dei più rivoluzionari, visionari e lungimiranti padrini dell’avanguardia italiana, tanto rispettato all’estero, quanto curiosamente ancora poco riconosciuto in patria.

L’idea è quella di recuperare i punti elencati da Russolo stesso nel suo manifesto del 1913, e vedere come i musicisti di ultima e penultima generazione hanno saputo reinterpretarli, giungendo a soluzioni spiazzanti ed esiti che esulano dal semplice rumorismo, per riprendere lo spirito autentico che già fu del futurista italiano: quello cioè di «arricchire gli uomini di una nuova voluttà insospettata». Secondo Russolo, «l’arte dei rumori non deve limitarsi a una riproduzione imitativa. Essa attingerà la sua maggiore facoltà di emozione nel godimento acustico in se stesso, che l’ispirazione dell’artista saprò trarre dai rumori combinati».

Russolo individuava una lunga serie di famiglie di rumori, per uno spettro sonoro che va dai «rombi, tuoni, scoppi» alle «voci di uomini e di animali». Di queste famiglie abbiamo individuato gli eredi a nostro giudizio più originali, interessanti o influenti da un punto di vista storico, alternando percorsi in alcuni casi già storicizzati ad altri ancora in divenire, e incrociando esperienze provenienti da luoghi, bagagli e tempi differenti.

FISCHI, SIBILI, SBUFFI
Aaron Dilloway (USA): probabilmente il più importante noise artist dell’ultimo decennio, Dilloway fu tra i fondatori del gruppo Wolf Eyes ed è ora impegnato in una carriera solista a base di elettronica analogica, nastri e loop.

ROMBI, TUONI, SCOPPI, SCROSCI, BOATI
Cut Hands (UK): al confine tra elettronica, reiterazioni tribali e primitivismo rumorista, Cut Hands è il più recente progetto del musicista inglese William Bennett. Attivo sin dai primi 80 sotto la sigla Whitehouse, Bennett è forse il nome più influente negli sviluppi dell’odierna «musica per rumori» extracolta.
Skullflower (UK): sigla storica dell’underground britannico, gli Skullflower furono e restano i portabandiera dell’estetica Broken Flag, etichetta che sin dagli anni 80 incrociò gli aspetti più crudi della cosiddetta musica industriale con approcci di matrice chitarristica quando non rock.

STRIDORI, SCRICCHIOLII, FRUSCII, RONZII, CREPITII, STROPICCII
Teho Teardo (ITA): imprescindibile figura dell’underground italiano sin dagli anni 80, Teho Teardo è anche uno dei più rispettati compositori di colonne sonore per il cinema. Per il centenario dell’Arte dei Rumori presenterà in anteprima assoluta un live mixing di OH, brano composto per sedici intonarumori (i generatori di suoni inventati a inizi 900 dallo stesso Luigi Russolo) più una selezione di composizioni inedite.
Andy Guhl (CH): fondatore negli anni 70 del duo Voice Crack, Guhl rappresenta una delle avventure più coraggiose dell’avanguardia europea, mescolando retroterra free a studi ed esperimenti di ispirazione concrète.

VOCI DI ANIMALI E DI UOMINI
Dave Phillips (CH): tra i padrini della musica estrema svizzera sin dagli anni 80 e membro dello storico collettivo Schimpfluch-Gruppe, Dave Phillips lavora a cavallo tra performance in piena tradizione azionista e conturbanti field recordings.

BISBIGLI, MORMORII, BORBOTTII, BRUSII, GORGOGLII
Antoine Chessex (CH): compositore e sound artist il cui lavoro spazia dai lavori per ensemble strumentali alle installazioni, è tra i fondatori del gruppo svizzero Monno e risiede ora a Berlino.

Sonorizzazioni d’ambiente:
Die Schachtel (ITA): etichetta discografica nata a Milano nel 2003, Die Schachtel si è rapidamente imposta come una delle sigle di riferimento nel panorama dell’avanguardia e della sperimentazione sia colta che non. Per TAM TUUMB! i suoi fondatori Fabio Carboni e Bruno Stucchi sonorizzeranno gli ambienti dell’Istituto Svizzero ricorrendo a un catalogo che pesca tanto tra ristampe storiche quanto tra nuovi protagonisti della musica sperimentale internazionale.

Allestimenti e scenografie:
Susanne Vécsey & Christoph Schmidt (CH): Hanno fondato il loro studio di architettura ‘Vécsey Schmidt Architekten’ a Basilea nel 2007. Oltre a progetti di edifici e concorsi, lavorano anche su temi legati alla teoria dell’Architettura.

Con un intervento semplice, il disegno a tutta altezza di lettere sulle colonne esistenti, il loro intervento di separazione viene dissolto in favore dello spazio complessivo. Le lettere si riferiscono al titolo del concerto, preso da un brano di poesia del futurista italiano Filippo Tommaso Marinetti.

 

MEDIA PARTNER

neroraiblowupzerovice